La Calabria, si sa, è la patria italiana del diavoletto per eccellenza, il peperoncino, di cui si conoscono diverse varietà, suddivise principalmente per grado di piccantezza. A seconda del suo livello di intensità, chi lo mangia è in grado di rilevare differenti sensazioni e gusti…. ciò che forse non si sa è che gli amanti del peperoncino in Italia, e non solo, sono davvero tanti, ragion per cui anche il peperoncino può diventare un espediente estremamnete utile nel campo della promozione turistica e agroalimentare!
La pianta, appartenente al genere Capsicum, ha origini antichissime e, oltre che in cucina e in gastronomia, il suo frutto è utilizzato come elemento decorativo nonché quasi salutare.
L’utilizzo del peperoncino, infatti, ovviamente usato senza eccedenze (che, al contrario, potrebbero risultare dannose) arricchisce l’organismo di vitamine A e C, in quanto il frutto rosso è ricco di proprietà benefiche, quali ad esempio funzioni digestive, antisettiche e vasodilatatorie.
È proprio partendo da questi presupposti che all’interno del CREA, l’Ente di ricerca agroalimentare a sostegno del made in Italy, nato nel 2015 in occasione di Expo, si sta ultimando il progetto Pedpic, “Filiera del peperoncino piccante: interventi di ricerca per la scelta varietale e per l’innovazione dei processi culturali”. Il porgetto rappresenta uno sguardo al passato, per garantire l’origine e la tradizione della corretta filiera alimentare di provenienza dai principali luoghi d’origine del prodotto, ma anche un occhio attento al futuro, con la ricerca continua di nuove specie e varietà, utilizzi gastronomici e salutari di sempre maggior rilievo e, in ultimo, un’attenzione al mercato e alla sua competitività, economica ma soprattutto qualitativa.
Alla luce di ciò, perché una regione come la Calabria, in prima linea nella produzione e nell’utilizzo a livello nazionale del prezioso frutto, così intenso e stuzzicante, non dovrebbe pensare al peperoncino come elemento per risollevare e contribuire allo sviluppo della sua economia, specie agroalimentare, ma non solo?
La risposta non si è fatta attendere e la Regione Calabria, in vista della prossima stagione estiva, si prepara a sfoderare anche quest’arma (una delle più “saporite”…) per richiamare turisti italiani e stranieri ed offrire, nel proprio territorio, oltre che sole, mare, strutture ricettive di qualità (scopri qui le offerte per un villaggio turistico in Calabria tra i più frequentati), luoghi di cultura e storia, anche leccornie gastronomiche dai sapori decisi, forti come il sole potente delle sue spiagge, intensi come i piatti saporiti e profumati arricchiti con l’infuocato protagonista delle tavole del Sud.
In questo momento di crisi, ogni regione è pronta a mettere in campo le proprie armi migliori, metaforicamente parlando, …ecco allora che la regione rivendica con fierezza la distinzione specifica dell’originale peperoncino di Calabria, utilizzato in piatti dal sapore tipicamente tradizionale, come la famosa n’duja o, meno consueta ma altrettanto meravigliosa, la marmellata di peperoncini piccanti, gustosa ed insolita per accompagnare formaggi o carni bianche.
Via libera, quindi, al progetto finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, al fine di promuovere e salvaguardare uno dei prodotti dell’eccellenza calabrese: il vanto di una tavola straordinariamente varia e gustosa, nella quale si riconosce il carattere di una regione forte e determinata, intensa e profumata, proprio come i frutti della sua terra, dalle mille varietà e dalle mille sfumature piccanti.
“Cu nu pipi scasciu nu muru”, con un peperoncino spacco un muro! Un motto dialettale emblematico, una dichiarazione che si definisce in una sola parola…Piccantissima!
Foto di anteprima: CC-BY-SA 4.0 di Alice Wiegand