[ Salute e Benessere ]

Come evitare il mal di mare in traghetto

E’ uno dei disturbi più frequenti e, purtroppo, più fastidiosi relativi alle vacanze, trattandosi di un malessere legato a chi viaggia per mare saltuariamente poiché chi naviga invece frequentemente non ha certo problemi di questo tipo, per fortuna…

Stiamo parlando del mal di mare, un malessere che molti di noi subiscono quando si trovano in barca o su traghetti e, pertanto, capace di disturbare, e non poco, il nostro avvicinarci ai tanto desiderati luoghi di vacanza, prettamente estivi, ma non solo. La cinetosi (anche detta chinetosi, questi infatti i termini medici) porta nausee spesso molto forti, brividi freddi, acidità, sudorazione, cefalea, perdita dell’equilibrio, per un insieme di cause legate fra loro.

Mal predispongono, ad esempio, stress, stanchezza, o anche caldo e umido eccessivo, ovviamente tutto questo in soggetti già particolarmente predisposti, senza contare il moto ondoso delle acque che, come causa oggettiva, è davvero inevitabile se si va per mare.

 

Al fine di evitare di pianificare viaggi o vacanze diverse da quanto desideriamo solo per paura di non dover affrontare il mal di mare, cerchiamo di analizzare insieme come evitarlo e come riuscire a combatterne i primi sintomi, per poter viaggiare su traghetti e navi con più serenità.

Innanzi tutto, sappiamo che il malessere è causato sia da fattori fisici, come ad esempio particolari sensibilità a livello di equilibrio (e, quindi, è più soggetto chi soffre di otiti o comunque disturbi all’orecchio), che da motivazioni psichiche, poiché spesso il solo fatto di non saperci sulla terra ferma (è un po’ lo stesso principio della paura di volare) ci fa perdere la percezione della sicurezza e, di conseguenza, ci crea un’ansia tale da trasformarsi in breve tempo nel fastidio che stiamo analizzando.

E allora, come prevenire questo malessere, in modo da essere certi di godere appieno delle bellezze del mare e delle nostre traversate?

 

Preoccupiamoci, in primis, ti tenere, in navigazione, una postura il più possibile stabile, ferma, in piedi o seduti ma senza troppi movimenti, specie se bruschi.

Inoltre, può essere molto utile fissare con lo sguardo un punto fermo nel nostro orizzonte, evitando anche di abbassare la visuale e di guardare a lungo il movimento dell’acqua, così come sarebbe meglio non concentrarsi né su letture né su dispositivi informatici.

Buona norma, oltre tutto, è non mettersi per mare a digiuno, o avendo ingerito sostanze particolarmente liquide: aver mangiato cibi asciutti, meglio se salati e leggeri è, per chi va per mare, già una buona base di partenza: qualcuno consiglia la cosiddetta “dieta del marinaio” o “dell’acciuga”, che consiste nell’ingerire pane, formaggio stagionato (quindi duro), patate lesse e cosparse di sale e, possibilmente, acciughe. Assolutamente da evitare, invece, frutta, caffè o, peggio ancora, latte o panini troppo farciti (al bando salse e formaggi cremosi).

Un altro suggerimento alimentare, durante la navigazione, è masticare dello zenzero: può essere utile, infatti, così come un bastoncino di liquirizia, o una caramella alla menta o al rabarbaro in quanto sono tutte sostanze che ”calmano” lo stomaco, favorendo la secrezione di succhi gastrici utili ad una corretta digestione.

 

Se, nonostante tutte le accortezze, volete comunque essere ancora più sicuri di non subire questo fastidioso disturbo, suggerisco di prevenire il rischio ingerendo preventivamente appositi farmaci che agiscono da inibitori: prenderli dopo i primi sintomi, però, sarebbe troppo tardi, poiché non ci sarebbe il tempo materiale di svilupparne l’efficacia, con conseguente inutilità del trattamento, tranne che per una tipologia, una particolare gomma da masticare, utile da tenere a portata di mano in mare poiché, in caso di primi sintomi di cattiva sensazione, possiamo masticarla e cercare di tenere così sotto controllo il malessere.

Esistono in commercio (in alcuni casi si tratta sempre di farmaci) anche degli speciali braccialetti, o delle fasce da polso, o ancora dei particolari cerotti, da indossarsi prima della partenza, che aiutano a bloccare i sintomi di disagio ma che, è bene saperlo, possono provocare sonnolenza e debolezza muscolare.

 

Altro consiglio per ridurre il rischio della cinetosi è di stare il più possibile lontani da ambienti chiusi (come cabine interne, peggio ancora se ai piani inferiori del traghetto): l’aria forzata disturba molto il soggetto predisposto, così come il fumo di sigaretta, l’affollamento delle sale comuni, il caldo eccessivo.

Prediligiamo, quindi, gli spazi aperti, più freschi e ventilati, considerando questo un modo per respirare meglio e favorire il giusto ricambio d’aria. Preferiamo pertanto i ponti superiori, per navigare in tutta libertà verso la nostra isola segreta…