La stitichezza, o stipsi, è un disturbo comune che può influenzare la qualità della vita di molte persone. Spesso sottovalutato o ignorato, questo problema intestinale può causare disagio fisico e mentale. Tuttavia, comprendere appieno cos’è la stitichezza, le sue cause e i possibili rimedi può essere il primo passo per trovare sollievo e migliorare il benessere generale.
Cos’è la stipsi?
Cos’è la stipsi? Forse ne abbiamo sentito parlare con il termine “stitichezza,” che è un modo comune per riferirsi a un problema intestinale molto diffuso. Questo problema è spesso associato a fattori di rischio come una dieta non equilibrata e carente di alimenti che favoriscono una buona motilità intestinale, o all’uso di determinati farmaci.
La stipsi è una condizione in cui una persona può evacuare le feci meno di tre volte alla settimana. Tuttavia, questa definizione si basa principalmente su studi epidemiologici ed è più utilizzata nel contesto scientifico. Di solito, chi soffre di stitichezza descrive una sensazione generale di “malfunzionamento” intestinale, con vari disturbi come l’evacuazione incompleta o la presenza di feci troppo dure o in quantità limitate.
Inoltre, la stipsi può essere un sintomo di diverse patologie, motivo per cui è importante che i pazienti che manifestano sintomi tipici della stipsi consultino un medico. Quest’ultimo sarà in grado di prescrivere gli esami più appropriati per identificarne le cause sottostanti.
Cosa causa la stipsi?
A volte, la stitichezza può essere causata da diverse condizioni, tra cui:
- Patologie intestinali: come ad esempio il tumore del colon-retto, che può ostacolare il passaggio delle feci attraverso il colon.
- Patologie neurologiche: il morbo di Parkinson è un esempio di una patologia neurologica che può influenzare la motilità intestinale e portare alla stitichezza.
- Patologie del metabolismo: condizioni come il diabete o l’ipotiroidismo possono influenzare il metabolismo e contribuire alla stitichezza.
- Assunzione di farmaci: alcuni farmaci, tra cui alcuni antidolorifici e antispastici, possono causare stitichezza come effetto collaterale.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la stitichezza è considerata “idiopatica,” il che significa che non si conosce la causa precisa. In questi casi, possono coesistere diversi meccanismi che contribuiscono alla stitichezza. Uno dei meccanismi più comuni è la rallentata motilità intestinale, nota come “intestino pigro,” che causa il passaggio lento delle feci attraverso l’intestino.
Inoltre, la stitichezza può essere causata dalla mancata coordinazione dei muscoli pelvici, che non lavorano in sincronia durante la defecazione. Infine, la stitichezza può essere parte della sindrome dell’intestino irritabile, una condizione caratterizzata da dolori e gonfiore addominale, che colpisce circa il 15% della popolazione, soprattutto le donne, e può essere influenzata da fattori ormonali.
Gli anziani sono anche più suscettibili alla stitichezza, in parte a causa dell’assunzione di farmaci che possono causarla come effetto collaterale, e a causa di una ridotta assunzione di liquidi.
Come risolvere la stipsi
Quindi, come affrontare la stitichezza? Il gastroenterologo specializzato può valutare diverse opzioni di trattamento. Una soluzione comune consiste nell’utilizzare integratori o lassativi a base di fibre che favoriscono la formazione di massa fecale. Questi, quando associati a un’adeguata idratazione, possono aumentare la frequenza delle evacuazioni in modo naturale.
Inoltre, i lassativi osmotici si sono dimostrati molto efficaci: questi lassativi, come quelli contenenti polietilene glicole o lattulosio, migliorano l’idratazione delle feci, stimolando un aumento dell’attività intestinale.
In alcuni casi, il gastroenterologo potrebbe prescrivere farmaci specifici come il bisacodile, la senna, la linaclotide o la prucalopride. Tuttavia, solitamente si preferisce utilizzare questi farmaci solo per brevi periodi, evitando un uso prolungato.
È importante sottolineare che il trattamento della stitichezza dovrebbe sempre essere personalizzato in base alle esigenze del paziente, quindi è fondamentale consultare uno specialista per una valutazione accurata e una gestione adeguata della condizione.