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Limiti di emissione di Co2 abbassati del 30% per i veicoli commerciali

I parametri riguardanti l’emissione di anidride carbonica stanno per cambiare nell’ambito dei veicoli commerciali e autovetture e veicoli leggeri di nuova costruzione. A deciderlo è stata la Commissione Europea che ha imposto i nuovi limiti, che devono essere presi in considerazione entro il 2030.

Le emissioni medie di Co2 devono essere inferiori del 30% rispetto ai 95 g/km che sono stati imposti per il 2021. La ragione di questi nuovi limiti è da ricercare nell’accordo di Parigi: l’obiettivo era proprio quello di abbassare le emissioni di Co2 di almeno il 40% in tutta la UE, da qui al 2030.

Quello che la UE si prefigge è di dare spazio ai combustibili alternativi, creando un’apposita infrastruttura, e poter facilitare la richiesta di incentivi da parte delle imprese, rivedendo la direttiva sui trasporti combinati. Un altro obiettivo è fare in modo che i veicoli e ogni loro componente siano realizzati e prodotti all’interno dell’Unione Europea. Il procedimento della commissione, comunque sia, deve essere ancora sottoposto ad analisi e staremo vedere se esso sarà approvato o meno. L’ultima parola, infatti, spetta al legislatore europeo.

Nonostante non sia ancora legge, le prime critiche si sono già fatte sentire, e sono state piuttosto aspre: parliamo delle critiche da parte di Acea, l’associazione dei costruttori auto europei. La proposta di Acea è di un abbassamento della quota al 20%: secondo l’associazione dei costruttori auto europei, in questo caso i costi per i costruttori sarebbero sì alti, ma accettabili. Allo stato attuale delle cose, invece, il parere della Commissione, a detta dell’associazione dei costruttori auto europei, non tiene conto del fatto che l’obiettivo intermedio non lascia il tempo che occorre per apportare i dovuti cambiamenti tecnici e di design che possano rendere possibile il rispetto dei nuovi limiti fissati.

L’Acea sottolinea, insomma, che si ha bisogno di tempo, e mette in campo anche un altro dato: prima metà del 2017 i veicoli con alimentazione alternativa hanno rappresentato solo l’1,2% del mercato. Certamente quello delle auto alternative è un ambito su cui investire per il futuro e da tenere d’occhio, ma, sottolinea l’associazione dei costruttori europei, è importante non solo che le case costruttrici investano su questo campo, ma anche che tutti gli stati membri dell’Unione Europea concretizzino l’impegno di investimento per le infrastrutture di ricarica e di rifornimento, che sono indispensabili.

Si prevede intanto, per il futuro prossimo, che la tecnologia diesel moderna rivestirà un ruolo chiave nella transizione ai veicoli a basso tenore di carbonio, dal momento che sarà una transizione per forza di cose graduale. Con la collaborazione di tutte le strutture e gli enti interessati, sarà possibile tenere in conto le esigenze dell’ambiente, che diventa sempre più importante tenere in considerazione per il benessere di ognuno, oltre che del pianeta: ridurre le emissioni di anidride carbonica è una sfida importante e essenziale per l’umanità, e i veicoli giocheranno un ruolo davvero centrale nel vincerla.

Tirando le somme, in un futuro, più prossimo di quanto si immagini, i veicoli commerciali (anche quelli a noleggio) saranno sempre più in difesa dell’ambiente.