A volte può essere un difficile dare un senso alle mutevoli normative sullo smaltimento del cartongesso. Ma che tu sia un privato o un’azienda dovrai osservare determinati requisiti legali per smaltire il cartongesso nel modo corretto.
Il cartongesso è costituito da uno strato interno di gesso inserito tra due strati esterni di carta di rivestimento. È il gesso nel cartongesso che ha portato alla formulazione delle attuali normative sulla gestione dei rifiuti di cartongesso.
Questo perché quando il gesso viene smaltito con i rifiuti indifferenziati, può portare alla produzione di gas idrogeno solforato odoroso e tossico.
Perché riciclare il cartongesso?
Legalmente, tutti i rifiuti contenenti materiali a base di gesso, come il cartongesso, dovrebbero essere separati per il recupero o il riciclaggio ove possibile.
Sebbene non si tratti di rifiuti pericolosi, se il gesso non viene smaltito correttamente può causare problemi. Pertanto, i regolamenti stabiliscono che i materiali non pericolosi a base di gesso e altri materiali ad alto contenuto di solfato dovrebbero essere smaltiti solo nelle discariche specializzate in cui verrà trasportato da aziende competenti in smaltimento rifiuti.
Tuttavia, se possibile, evita di conferire il cartongesso in discarica o all’isola ecologica. Questo materiale può infatti essere riutilizzato anche come riempitivo per altri lavori fai-da-te, sfruttando le proprietà isolanti di questo materiale, una volta spezzettato.
Il riciclaggio è importante e vantaggioso perché non solo riduce la quantità di rifiuti che vanno in discarica, ma produce anche un utile prodotto rivendibile e riduce la quantità di estrazione del gesso necessaria per rifornire l’industria.
Quali sono le norme che regolano lo smaltimento del cartongesso?
Fino al 2009, l’Agenzia per l’ambiente aveva assunto una visione pragmatica secondo cui lo smaltimento separato non era necessario laddove i rifiuti di costruzione contenevano solo piccole quantità (fino al 10%) di solfato. Tuttavia, oggi non sono ammesse nemmeno piccole quantità tra i rifiuti biodegradabili.
Il cartongesso viene considerato come un rifiuto speciale, non pericoloso, riutilizzabile. A regolamentare il suo smaltimento è il Decreto Legge del 2012 (a sua volta basato sul Decreto Legislativo 36/2003, e relativo decreto attuativo D.M. 13/03/2003, poi sostituito dal D.M. 03/08/2005), che definisce i criteri per lo smaltimento di gesso, cartongesso e stucchi, classificati tutti come rifiuti speciali.
Però, secondo il Decreto del 2005 il cartongesso non deve essere depositato in aree destinate a rifiuti non pericolosi biodegradabili; d’altra parte, il cartongesso non può nemmeno essere smaltito come rifiuto urbano.
Come avviene il recupero del cartongesso?
Una volta giunto al centro di lavorazione, il cartongesso viene immesso in un macchinario, ricorrendo ad un tipo di caricatore definito ragno. Il materiale viene posto sul trasportatore, che avvia il processo di frantumazione per urto, in grado di separare con precisione il cartone dal gesso.
Il gesso così ottenuto può essere riutilizzato nella produzione di nuovi materiali in gesso, di malte per l’edilizia o per produrre cemento. Il cartone invece è destinato invece alle cartiere, per la produzione di carta e cartone riciclati.