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Il futuro dell’automobile è green

L’automobile elettrica rappresenta il prossimo futuro della mobilità pubblica e privata. Ad oggi, la sua diffusione è ancora limitata a un pubblico di nicchia, ma il trend mostra un mercato dell’elettrico in continua espansione. Per arrivare a una completa elettrificazione del parco auto circolante nel nostro Paese, dovremo ancora aspettare qualche anno.

Nel frattempo, i costruttori stanno sviluppando interessanti soluzioni per traghettare il comparto automotive dai derivati del petrolio verso un più sostenibile ecosistema a batteria. Le auto a cui è affidato questo delicato ma indispensabile compito si chiamano ibride e ibride plug-in. Scopriamo insieme le loro caratteristiche, paragonandole a quelle delle auto elettriche.

Auto elettriche, ibride e ibride plug-in: le differenze

Per definizione, le auto elettriche non hanno bisogno di combustibile fossile per funzionare. La potenza necessaria ad azionare il propulsore è immagazzinata nel pacco batterie. Quando le batterie esauriscono l’autonomia, sarà necessario ricaricarle collegando l’automobile alla rete elettrica. Le opzioni in questo senso sono sostanzialmente tre: colonnine, wallbox e stazioni di ricarica.

Come funzionano le auto elettriche

Durante la marcia, le elettriche possono recuperare energia per ricaricare parzialmente le batterie. In frenata, o nelle fasi di decelerazione, il motore elettrico non è chiamato a fornire spinta. In questi momenti, il propulsore inverte il suo principio di funzionamento: viene trascinato dal movimento delle ruote, e inizia a produrre energia. La corrente elettrica generata, invertendo il suo percorso, finisce nel pacco batterie per ricaricarlo. Si tratta chiaramente di una ricarica minima, ma utile per aumentare l’autonomia dell’auto, incrementando ulteriormente la già elevata efficienza di questo propulsore.

La ricarica tramite rete elettrica permette di ripristinare completamente l’efficienza degli accumulatori, e fornisce al veicolo tutta l’autonomia possibile. Per l’operazione saranno necessarie diverse ore, a seconda del tipo di ricarica scelto. Le stazioni a ricarica veloce sono più rapide delle colonnine da usare a casa. Il tempo necessario per portare le batterie al massimo della propria capacità sono variabili: da una a otto ore circa, a seconda dell’auto e dell’impianto che si sta utilizzando.

Come funzionano le auto ibride

Nelle auto ibride, la trazione è affidata a un sistema misto. Un motore a combustione interna è sempre in funzione, coadiuvato da un propulsore elettrico di modeste capacità. In alcune condizioni l’auto può viaggiare spinta dal solo motore elettrico, a velocità molto limitata e per pochi km. Anche qui è presente un pacco batterie, ma molto più piccolo rispetto a quello che equipaggia un’elettrica pura. La ricarica avviene esclusivamente in frenata o in decelerazione, senza la possibilità di rifornirsi alla colonnina.

Come funzionano le ibride plug-in

L’architettura è simile a quella delle ibride, col motore termico e quello elettrico che possono funzionare insieme, oppure separatamente. La batteria in questo caso è molto più capiente, e permette un autonomia in elettrico superiore. Una plug-in può percorrere fino a circa 80 km senza bruciare carburante.

Con l’autonomia aumentano anche le prestazioni del comparto elettrico, in grado di spingere la vettura fin quasi a velocità autostradali. Le ibride plug-in fanno affidamento alla frenata rigenerativa per ricaricare le batterie, in maniera del tutto simile a quanto accade su ibride ed elettriche. Come queste ultime infine, sono dotate di presa elettrica per rifornirsi di energia tramite colonnina o stazione di ricarica.